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MARTE: L'UTOPIA POSSIBILE?

Un esperimento di 40 anni fa ripreso in esame fa tornare in auge l’ipotesi che sul Pianeta Rosso ci sia vita

L'eventualità della presenza di forme di vita su Marte ha provocato una divergenza di opinione tra gli esperti.

Gli ottimisiti, come Elon Musk, credono che ciò sarà possibile e fanno riferimento a varie scoperte che nell'ultimo periodo hanno alimentato il sogno del pianeta rosso.

Tutto parte con la missione Viking, che nel 1976 cercò su Marte segni di metabolismo e quindi di presenza di semplici forme di vita. L’esperimento fu denominato Viking Labeled Release. Iniettando del carbonio debolmente radioattivo nel suolo marziano, i ricercatori della Nasa cercarono di ritrovare nei gas “ripescati” dalla sonda composti organici derivati, si sperava, dall’elaborazione del carbonio stesso da parte di forme di vita. A fermare le ricerche fu l'incertezza riguardo la presenza di esseri vivneti, che non fumai verificata. Inoltre, la temperatura ambientale risultava troppo bassa anche per i batteri terrestri più resisistenti.

Tuttavia, le condizioni del pianeta che conosciamo oggi sono molto diverse da quelle che si ritenevano alla fine degli anni Settanta del secolo scorso. Ora sappiamo che l’acqua esiste, sia sottoforma di acqua libera sia come brina o acqua salata. Inoltre sono state scoperte su Marte semplicissime molecole che potrebbero anche far sospettare un’origine organica.

Oggi, le temperature del pianeta sono nell’ambito di quelle che alcuni organismi terrestri molto resistenti sopporterebbero benissimo. A questo si aggiunge il fatto che la nostra conoscenza dei cosiddetti estremofili (batteri o archea che vivono in condizioni estreme di temperatura, salinità, pH o altro) è molto superiore a quella di decenni fa.

Per quanto riguarda il metano, è sempre stato visto come un indicatore di possibile vita attiva, soprattutto in presenza di eventuali variazioni stagionali. Il fatto che tali variazioni siano state confermate rende la possibilità di vita sul pianeta l’ipotesi forse più fondata per spiegarne l’esistenza.

Insomma, la certezza assoluta di forme di vita su Marte non c’è ancora, ma il sospetto che l’esperimento Viking del 1976 abbia detto più di quello che abbiamo capito si è fatto più consistente, ed Elon Musk in SpaceX sta lavorando proprio a partire da queste scoperte e , collaborando con la NASA, invierà un nuovo Rover più sofisticato per sondare il sotto suolo.

L'imprenditore, che ci ha sempre abituato ad imprese impensabili, ha promesso che entro il 2022 farà il possibile per iniziare la colonizzazione.

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